martedì 6 agosto 2013

Evoluzione del RTB

Ossigeno per il sistema immobiliare. Sul tema del rent to buy, il Consiglio Nazionale del Notariato ha recentemente sottoposto all’attenzione del legislatore l’opportunità di intervenire non solo sul piano tributario ma anche sotto il profilo civilistico, per promuovere l’utilizzo di questa formula contrattuale che potrebbe favorire la ripresa delle contrattazioni nel settore immobiliare.
Oggi, infatti, con il termine rent to buy si intende un’operazione unitaria -che può svilupparsi in forme diverse – attraverso la quale, viene assicurato a chi ha intenzione di acquistare un immobile, la possibilità di conseguire da subito il godimento dell’immobile individuato, con pagamento di un canone di locazione periodico e di rinviare a un momento successivo l’acquisto del diritto di proprietà sull’immobile e il pagamento del corrispettivo residuo, imputando, eventualmente, in tutto o in parte, al corrispettivo ancora dovuto i canoni pagati in precedenza. Attualmente queste operazioni scontano, sia dal lato dell’acquirente che dal lato del venditore una doppia imposizione: inizialmente come locazione e, al momento del trasferimento, come vendita. La proposta di modifica del regime tributario del rent to buy è stata presentata in occasione dell’audizione formale del Consiglio Nazionale del Notariato per l’indagine conoscitiva sulla tassazione degli immobili in commissione finanze del Senato, lo scorso 25 giugno.
La proposta prevede l’introduzione di un meccanismo di credito d’imposta, ossia uno strumento che assicuri sia all’acquirente sia al venditore, il recupero, almeno in parte, al momento della vendita, delle imposte versate sui canoni di locazione, limitatamente ai canoni imputati in tutto o in parte al corrispettivo dovuto per la successiva compravendita.

Fonte: Denaro.it

Nessun commento: