giovedì 30 maggio 2013

Identikit di chi compra casa

Nel secondo semestre 2012 il 76,2% dellecompravendite immobiliari concerne l’abitazione principale, il 17,5% la casa uso investimento ed il 6,3% la casa vacanza. 
  
Il 55,9% degli acquirenti ha fatto ricorso al finanziamento via mutuo.   

Nonostante le maggiori difficoltà incontrate dal ceto medio è stata proprio questa la tipologia di acquirente prevalente: il 39,1% è costituito da impiegati, il 16,9% da operai. 
  
I liberi professionisti, i dirigenti e gli imprenditori rappresentano il 17,6% mentre i commercianti e gli artigiani il 5,7%. 
  
La maggioranza delle compravendite è stata effettuata da chi ha un’età compresa tra 35 e 44 anni (34,4%), seguiti dai giovani di 18-34 anni (31,6%): costoro ricercano soprattutto l’abitazione principale (l’80,1% per il primo target d’età e il 90,5% per il secondo). 
  
Le motivazioni che hanno spinto i proprietari a vendere non hanno subito variazioni di rilievo: nel 57,8% dei casi lo si è fatto per migliorare la propria condizione abitativa o per esigenze di liquidità, nel 20,6% per trasferirsi e nel 15,1% per cambiamento della struttura familiare. 
  
Il venditore-tipo è un soggetto di età compresa tra 35 e 54 anni (nella metà dei casi), di professione impiegato (25,8%) o pensionato (33,5%), sposato nel 65,8% dei casi. 
  
La motivazione di vendita legata al miglioramento della condizione abitativa prevale in tutte le fasce di età, con una maggiore incidenza nella fascia compresa tra 45 e 54 anni. 

Fonte: Monitorimmobiliare.it

lunedì 27 maggio 2013

Su ristrutturazioni verso proroga almeno fino a dicembre

E' stato definito di importanza “strategica” dal ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, nel corso di un'audizione in commissione Ambiente della Camera “trovare nei prossimi giorni le risorse per prorogare le agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni”.

Nelle intenzioni del ministro la proroga andrebbe “spostata almeno fino al 31 dicembre prossimo” e coinvolgerebbe “le attuali misure di agevolazione, del 55 e del 50% per energia e ristrutturazioni, includendo anche gli interventi per l'adeguamento alla legge antisismica”.

Fonte: Immobiliare.it

mercoledì 15 maggio 2013

Un Comune su tre ha già deciso di aumentare le aliquote Imu 2013

Su un totale di 109 Comuni italiani capoluogo di Provincia solo 35 hanno segnalato al Dipartimento delle Finanze le nuove delibere relative all'aliquota Imu che verrà applicata nel 2013. Di queste 35 amministrazioni 12 hanno scelto di aumentare l'aliquota.

Lo ha scoperto un'indagine della Cgia di Mestre. “Nonostante il numero dei Comuni che ha deliberato e inviato alle Finanze i propri dati sia ancora esiguo – racconta Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia - la tendenza appare abbastanza chiara: la stragrande maggioranza dei sindaci ha deciso di confermare le scelte prese l'anno scorso.
Chi invece ha deliberato l'aumento per il 2013 ha inasprito il carico fiscale prevalentemente sulle seconde case o sui capannoni”.
Per quanto riguarda la prima casa, i dati segnalati al Dipartimento delle Finanze rivelano che ad oggi sono quattro gli enti locali (Benevento, Bologna, Frosinone e Verona) che hanno stabilito di innalzarla.
Per la seconda casa il numero delle amministrazioni che ha deciso l'aggravio sono sette (Aosta, Asti, Barletta, Benevento, Ferrara, Lucca e Treviso).
Sono sei infine i sindaci che hanno deliberato di innalzare l'aliquota sui capannoni (Asti, Barletta, Benevento, Treviso, Cuneo e La Spezia).
E ci sono anche cinque realtà che hanno deciso di diminuire il peso fiscale dell'imposta: Brescia, Cagliari, Pavia e Pesaro sulla prima casa e Carbonia sulle seconde case e sui capannoni. 

Fonte: Monitor Immobiliare.it

giovedì 9 maggio 2013

Primi segnali positivi

Italiani ottimisti, pur mantenendo sempre una certa cautela di fronte al mercato immobiliare. Secondo una recente analisi condotta da Immobiliare.it il primo trimestre del 2013 vede un nuovo aumento del numero di chi pensa sia un buon momento per comprare casa. La propensione all'acquisto immobiliare torna a salire oltre la soglia psicologica del 50%, arrivando al 55%, ben sei punti percentuali in più rispetto ad un anno fa. "Da un lato torna la voglia di guardare al mercato della casa, consapevoli che questo sia tempo per trovare buone occasioni d’investimento – dichiara Carlo Giordano, amministratore delegato di Gruppo Immobiliare.it – dall’altro resta costante l’idea che vendere ciò che già si possiede sia poco remunerativo, viste le difficoltà a trovare un acquirente. Sono queste due variabili i fattori che il settore deve tenere a mente nel suo tentativo di trovare una soluzione alla forte contrazione del mercato registrata nel 2012". E' in crescita di circa tre punti rispetto all'anno precedente (72%) la percentuale degli italiani che ritengono non sia un buon momento per vendere, secondo quanto emerge dall'indagine di Immobiliare.it. Quelli convinti che ci siano oggi buone opportunità per vendere sono il 12% del totale, mentre il 10,5% degli intervistati preferirebbe attendere un altro anno per vendere. Gli attendisti dal punto di vista dell’acquisto, invece, aumentano di ben 7 punti percentuali: per il 25,2% sarebbe meglio rimandare l’investimento sul mattone di almeno dodici mesi, per assicurarsi che lo scenario sia più stabile. Quanto alla percezione dell’andamento dei prezzi degli immobili gli italiani appaiono decisi: oltre il 60% del campione intervistato è convinto che questi caleranno ancora (era solo il 39,3% dodici mesi fa).
Fonte: Finanza.com