venerdì 28 dicembre 2012

La pubblicità costa !!! E noi lo sappiamo .


Una galassia vastissima, che ha preso piede in una manciata di anni e ora conta circa 200 portali di annunci immobiliari operativi online. Sono tre i player di riferimento, con i volumi di traffico più significativi: Casa.it, Immobiliare.it, Idealista.it. Attorno a loro centinaia di siti, a volte minuscoli, spesso semplici aggregatori di inserzioni già pubblicate su altri portali (come ad esempio Trovit, Gohome e Nestoria), a cui si aggiungono, per chiudere il quadro, i portali di annunci generalisti, dotati di un canale immobiliare (i più noti Ebay, Subito, Kijiji).

Un metodo empirico, dunque, che tiene conto del numero di contatti e richieste di informazione generate per ogni annuncio: «Il problema – non nasconde Angeletti – è riuscire a sostenere l'investimento promozionale per ciascun annuncio, in una fase in cui i costi per inserzione crescono di anno in anno». O meglio, i costi stanno crescendo sui portali più affermati, con volumi di traffico importanti: dopo un periodo di start up durato circa 3 anni, sono passati a una strategia più redditizia e meno promozionale.
Come si orientano in questa giungla le agenzie immobiliari che scommettono su questo canale per promuovere il proprio portafoglio di immobili online? Per testare la bontà di un portale «la cosa migliore è procedere a campionatura – è il consiglio di Valerio Angeletti, presidente nazionale Fimaa (Federazione italiana agenti mediatori d'affari) – con un primo gruppo di immobili da promuovere, puntando sul sito che ha migliore copertura e più offerta in una determinata zona o per un determinato tipo di prodotto».
«Le agenzie faticano a spendere in pubblicità – è la premessa di Paolo Righi, presidente nazionale Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari professionali) – e l'abbonamento semplice o il pacchetto base non bastano più a comparire con i propri annunci nella parte alta delle pagine web, con buona visibilità». Il rischio, ormai compreso dagli operatori, è che le inserzioni "affoghino" nel mare magnum delle offerte immobiliari e per spingere l'annuncio nelle parti alte della "classifica" bisogna investire di più su ogni singolo annuncio (oppure sforbiciare il prezzo di vendita dell'immobile almeno del 2 per cento, come prevede Idealista.it che in questo caso rilancia in automatico l'annuncio in testa alla lista della zona di competenza). Oppure ricorrere a canali alternativi, come Cercacasa.it messo a punto da Fiaip per garantire ai propri agenti associati una vetrina gratuita (inaccessibile ai privati e a pagamento per gli altri agenti non associati).
Per il resto, l'annuncio deve essere chiaro e "ricco" (foto, virtual tour, home staging sulle planimetrie, descrizione e indirizzo completo del l'immobile, anche se gli agenti sono refrattari per non perdere i mandati di vendita senza esclusiva). Ma questo, a volte, può non bastare: bisogna adottare una strategia di posizionamento sul web. Due le strade consigliate da Paolo Bellini, presidente nazionale Anama (Associazione nazionale agenti e mediatori d'affari): «Innanzitutto occorre adottare un software gestionale che dirotti in automatico ogni annuncio verso i portali immobiliari più idonei, anche usando piattaforme multiposting che permettano la pubblicazione su più portali. Così, con un unico inserimento, si viene proiettati online con una forza dirompente e certamente inimmaginabile qualche anno fa». Anche in questo caso, però, tocca mettere mano al portafoglio perché i software – come OneClick Annunci o OfficeCasa – richiedono un abbonamento o una fee, dai 100 ai 1.500 euro l'anno in base al tipo di prodotto. La seconda "dritta", aggiunge Bellini, è «selezionare uno o più tra i portali principali, facendo una scelta di campo, e poi abbonarsi a portali locali o comunque di nicchia».
E se i portali a pagamento sono di norma quelli più curati, aggiornati e di sicuro effetto, resta da considerare l'opportunità di essere presenti su realtà piccole o più recenti, legate ancora a una fase promozionale, dove l'annuncio viene inserito gratuitamente, anche se a promuoverlo è un'agenzia con un pacchetto da 300 immobili da pubblicare. Per loro, i prossimi due-tre anni saranno senz'altro cruciali per capire se il modello di business adottato è sostenibile sul mercato.
Fonte : Il Sole 24 ore.com

giovedì 20 dicembre 2012

Imu: la seconda casa ha i giorni contati


Gli Italiani dovranno pagare l’ultima rata dell’Imu. Un’imposta che grava sui proprietari di immobili per oltre 18 Miliardi di Euro, di cui quasi 15 solamente sui proprietari di seconde case*. Visto il forte impatto dell’Imposta, Casa.it ha voluto sondare come l’introduzione dell’Imu che ha sostituito l’Ici, abbia impattato sulle scelte degli italiani per la seconda casa realizzando una survey presso i suoi utenti.
La survey si è concentrata su due filoni distinti, il primo dedicato ai proprietari di seconda casa e il secondo dedicato a chi non possiede una seconda casa.
La domanda posta ai proprietari di seconda casa è stata se, a causa dell’Imu, hanno modificato le loro abitudini di utilizzo dell’immobile.
Il 31,8% dichiara di essere intenzionato a vendere la sua seconda casa proprio a causa dell’introduzione dell’Imposta, principalmente fra i possessori di un immobile nello stesso luogo di residenza.
Gli altri intervistati che hanno deciso,a seguito dell’introduzione dell’IMU, di dare in affitto la loro seconda casa , si dividono fra chi ha deciso di rinunciare a godere dell’immobile per affittarlo tutto l’anno (10,2%) e chi ha deciso di affittare l’immobile per le porzioni di anno in cui non lo utilizza (6,8%). Il totale dei proprietari di seconde case che hanno deciso di cambiarne l’utilizzo è del 48,8%, una percentuale che da sola illustra quanto questa imposta abbia impattato sulla vita degli Italiani.
Fra chi non possiede una seconda casa, il 20% degli intervistati si è dichiarato intenzionato ad acquistarne una nei prossimi 12 mesi: il 43.1% lo farà a scopo di investimento, perché ritiene questo periodo – a causa della contrazione dei prezzi degli immobili degli ultimi anni – favorevole ad un investimento “nel mattone” che precede una rivalutazione dei prezzi degli immobili.
Infine il 41% degli intervistati che hanno in previsione di acquistare una seconda casa nel prossimo anno, sono intenzionati a farlo nel loro luogo di residenza, e sono concentrati prevalentemente al sud Italia (44%), segno dell’intenzione di affittare l’immobile appena acquistato.
Fonte : @blog.casa.it

mercoledì 19 dicembre 2012

La casa come premio e il centro commerciale decolla

La casa resta in cima ai desideri degli italiani.

Riuscire in tempi di crisi a offrirla come premio per il concorso di un centro commerciale pare geniale.

Ci sono riusciti alle porte di Milano con un meccanismo degno di essere imitato.

Il premio è costituito da un appartamento di 52 mq, valore commerciale 166.000 euro, a Peschiera Borromeo, Milano.

Il centro commerciale è la Galleria Borromea, gestito da Cogest, che ha aggiunto 53.000 euro in buoni premio per i partecipanti al concorso.

E qui sta il meccanismo che colpisce, specie in questo periodo.

Per sei mesi è stato creato un concorso al quale hanno potuto partecipare i clienti del centro commerciale, con la formula delle cartoline assegnate a ogni spesa in base all’importo dello scontrino.

Sono state 21.000 le cartoline che hanno partecipato all’estrazione.

Un coinvolgimento che ha portato il volume del fatturato in aumento stimato di almeno il 20% rispetto alla media.

Chi ha pagato?

Tutti contenti, anche gli organizzatori.

L’appartamento è stato ceduto dalla cooperativa Le Terrazze di San Bovio, che sta realizzando un complesso di oltre 200 abitazioni.

Hanno fatto i conti e il valore del premio valeva la pena di essere investito per una comunicazione spalmata su 6 mesi.

Comunicazione che è stata a carico del centro commerciale: giornali, radio, tv locali, affissioni e ogni altro strumento utilizzato per promuovere il concorso riportavano la pubblicità del nuovo centro residenziale.

In definitiva, con un investimento non impossibile le aziende coinvolte hanno raggiunto i rispettivi obiettivi di vendita e visibilità, i clienti si sono dimostrati molto interessati e uno di questi, un impiegato di 30 anni della zona, il 12 dicembre si è visto consegnare in premio la nuova abitazione.

Non a caso per Cogest questo è il terzo progetto completato in Lombardia.

E sono in arrivo altre iniziative nel resto d’Italia.

Fonte: monitorimmobiliare.it

venerdì 14 dicembre 2012

Generazione perduta ,


Una generazione di giovani viene esclusa dal mercato immobiliare e non riesce ad avere le basi per poter acquistare una casa. Secondo un rapporto che è stato pubblicato nel Regno Unito, sono sempre di più i giovani lavoratori che sono costretti ad affittare una casa, dato che non hanno la “forza economica” sufficiente per poter acquistare un immobile. Questo discorso, fatto nel Regno Unito, vale praticamente un po’ ovunque in Europa, anche e soprattutto per i giovani che sono senza lavoro, e vale anche in quei paesi che oggi sono in forte difficoltà economica e stanno cercando di lottare contro il problema occupazionale, come ad esempio l’Italia, la Spagna e la Grecia.
L’alternativa all’affitto è quella di vivere con la famiglia, nel caso in cui non ci si possa permettere il costo di questo modo di avere casa. Il tutto va ad influire negativa sul settore immobiliare, che è stato senza dubbio uno dei più in crisi nel corso della crisi iniziata nel 2008. Le cifre dello studio britannico mostrano come circa tre milioni di giovani di età compresa tra i 25 e i 34 anni vivono con i genitori, mezzo milione in più rispetto al 1997. Le previsioni non sono ottimistiche e dicono che, a causa della crisi attuale, questo valore salirà ancora di mezzo milione di unità.
I giovani, oggi, sono dunque costretti ad affittare casa. Sono 100.000 circa i giovani inglesi che sono “bloccati” e che non riescono ad entrare del mercato immobiliare, a causa della mancanza di alloggi a prezzi accessibili, di richiede grandi depositi e, soprattutto, della precarietà del lavoro.
Il problema della disoccupazione, oltre ad essere un problema economico, è anche un problema sociale. Non a casa, quella dei giovani di questi anni è stata definita come la “generazione perduta”, nel senso che sono persone che hanno iniziato a lavorare in una fase di difficoltà economica, nella crisi.
Fonte : Forextutti.net

mercoledì 12 dicembre 2012

Imposte per l'acquisto di un immobile


Le imposte sull'acquisto della casa

L’acquisto della casa è soggetto al pagamento di alcune imposte: l’IVA o in alternativa, l’imposta di registro, l’imposta ipotecaria e l’imposta catastale. Tutto dipende dalla destinazione dell’immobile, ad esempio se si tratta di una prima casa, e dal soggetto venditore, ad esempio se è un privato, un’impresa costruttrice o un’altra impresa dedita alla compravendita immobiliare. Vediamo di seguito i casi possibili. 
Acquisto della "prima casa"
In questo caso, in base ai soggetti presenti nell’atto di compravendita, variano le imposte. Se a vendere è un privato le imposte da pagare sono:
  • Imposta di registro al 3 per cento,
  • Imposta ipotecaria fissa di 168 euro,
  • Imposta catastale fissa di 168 euro.
Se il venditore è un’impresa costruttrice (o di ristrutturazione) e i lavori dell’immobile sono stati completati da massimo 4 anni, si pagheranno:
  • IVA del 4 per cento,
  • Imposta di registro fissa di 168 euro,
  • Imposta ipotecaria fissa di 168 euro,
  • Imposta catastale fissa di 168 euro.
Se, infine, si acquista da un’impresa costruttrice che ha terminato i lavori da più di 4 anni, oppure se si acquista da un’impresa non costruttrice che si occupa soltanto della compravendita dell’immobile, allora le imposte da pagare sono:
  • Imposta di registro al 3 per cento,
  • Imposta ipotecaria fissa di 168 euro,
  • Imposta catastale fissa di 168 euro,
  • Si è esenti dal pagamento IVA.
Acquisto di una "seconda casa"
Le imposte da pagare cambiano se l’oggetto della compravendita è sempre un immobile per uso abitativo ma non si tratta di una prima casa. I casi sono due: si acquista da un privato, da un’impresa non costruttrice, da un’impresa costruttrice dopo 4 anni dalla fine dei lavori; oppure si compra da un’impresa costruttrice entro 4 anni. Nel primo caso si devono pagare:
  • Imposta di registro al 7 per cento,
  • Imposta ipotecaria del 2 per cento,
  • Imposta catastale dell’1 per cento.
Se invece si acquista la seconda casa da un’impresa costruttrice entro i 4 anni dalla fine dei lavori, si dovranno pagare:
  • IVA del 10 per cento (20 per cento se è un immobile di lusso),
  • Imposta di registro fissa di 168 euro,
  • Imposta ipotecaria fissa di 168 euro,
  • Imposta catastale fissa di 168 euro.
Qual è il valore su cui si calcolano le imposte
Le imposte (di registro, catastale e ipotecaria) si possono versare al notaio al momento della registrazione dell’atto di compravendita. Se l’acquirente è un privato le imposte si calcolano sul valore catastale dell’immobile. Se l’acquirente non è un privato oppure se la compravendita riguarda terreni, negozi e uffici, il calcolo delle imposte non tiene conto del valore catastale ma del prezzo dichiarato nell’atto d’acquisto. Il prezzo d’acquisto è anche la base del calcolo dell’IVA nei casi in cui debba essere pagata l’Imposta sul Valore Aggiunto. Se nell’atto di compravendita è riportato lesatto importo dell’acquisto, chi compra può chiedere esplicitamente al notaio che le imposte sianocalcolate sul valore catastale e non sul prezzo pagato. In questo caso anche sulla parcella notarile deve essere applicato uno sconto del 30 per cento.

giovedì 6 dicembre 2012

E' proprio necessario ... Cosa ne pensi ...


Casa, obbligo di assicurazione contro eventi climatici estremi. Dal governo nuova stangata

Il ministro dell'Ambiente Clini invia al Cipe la nuova bozza. Il Codacons: "Niente limite di tariffe, così è un regalo assurdo alle agenzie"

Assicurazione obbligatoria sulla casa contro i rischi di eventi climatici estremi: è quanto prevede un disegno di legge introdotto nella bozza sulle "Linee strategiche per l’adattamento ai cambiamenti climatici, la gestione sostenibile e la messa in sicurezza del territorio" che il ministro dell'Ambiente Corrado Clini ha inviato al Cipe. Nella bozza, come misure urgenti, vengono attivate le Autorità distrettuali di bacino idrografico, le quali da sei anni avrebbero dovuto sostituire le vecchie Autorità di bacino soppresse   dalla legge 152 del 2006. Inoltre compare anche il "divieto immediato di abitare o lavorare nelle zone ad altissimo rischio idrogeologico".
Le proteste dei consumatori - Il provvedimento contenuto nella bozza inviata dal ministro Clini, secondo il Codacons, rappresenta una "proposta assurda, che avrà come unico risultato quello di arricchire le casse delle imprese assicuratrici". "Qualora dovesse passare questo provvedimento, si tratterebbe di un enorme regalo che il Governo fa alle compagnie di assicurazioni - afferma il presidente dell'associazione dei consumatori, Carlo Rienzi -. Se le case infatti sono costruite nel rispetto delle leggi e in aree sicure, è assurdo costringere i cittadini ad una polizza obbligatoria contro le calamità". "Inoltre - prosegue Rienzi - in assenza di tariffe calmierate imposte dallo Stato, si determinerebbe una abnorme disparità: da un lato l'obbligo per i cittadini di assicurare un immobile, dall'altro la totale libertà delle compagnie di assicurazioni di applicare le tariffe che preferiscono, con crescite abnormi di anno in anno come avvenuto per l’rc auto". Di certo c'è che tra aumento delle bollette energetiche e Imu, la casa rischia di diventare per gli italiani un vero e proprio bene di lusso.
Fonte: Libero quotidiano.it

lunedì 3 dicembre 2012

Ho il piacere di pubblicare l'esito del sondaggio :

SECONDO TE CHE TENDENZA AVRANNO I PREZZI DEGLI IMMOBILI NEI PROSSIMI 6 MESI ?


Ringrazio tutti coloro che hanno avuto tempo e voglia di votare .

Il 66 %  ritiene che le richieste subiranno un lieve calo , mentre il 33% pensa che saranno pressochè costanti.

Posso commentare che il pessimismo cosmico dell'ultimo periodo sta scemando , la turbolenza continua ma siamo in fase di assestamento. Insomma il mercato fa scuola e chi ha necessità reali ha messo giudizio.

lunedì 26 novembre 2012

Si intravede uno spiraglio di luce


Secondo il sondaggio, nel terzo trimestre 2012 sono proseguite le difficoltà del settore immobiliare, pur con una minore intensità rispetto al quadro molto negativo emerso nel trimestre precedente. Continuano a prevalere indicazioni di flessione delle quotazioni, si indeboliscono i flussi di nuovi incarichi a vendere e anche le aspettative a breve degli operatori rimangono orientate al pessimismo, ma con una certa attenuazione rispetto a quanto riscontrato in primavera, in relazione sia al proprio mercato di riferimento sia a quello nazionale. Per quest’ultimo, inoltre, le prospettive appaiono meno sfavorevoli nell’orizzonte di due anni.
Entrando maggiormente nel dettaglio delle rilevazioni, svolte sulla base di interviste a oltre 1.500 operatori su tutto il territorio nazionale, si nota innanzitutto che la quota di agenti che ha segnalato una diminuzione dei prezzi è rimasta pressoché stabile al 74,8%; la tendenza al ribasso si è accentuata nel Nord Est (79,3%, contro il 72,2 di luglio) e si è attenuata nel Nord Ovest e al Centro.
La quota di agenzie che hanno venduto almeno un immobile è scesa al 55,7 %, con una riduzione del 7% rispetto al trimestre precedente. Il saldo tra risposte di aumento e di diminuzione rispetto al periodo precedente delle giacenze di incarichi a vendere ha continuato a crescere nell’estate, attestandosi al 42,2% (contro il 40,8 di luglio). In merito alle cause prevalenti di cessazione degli incarichi, è rimasta stabile la quota di agenzie che segnalano l’assenza di proposte di acquisto a causa di prezzi percepiti come troppo elevati (circa il 64% del totale), mentre è aumentata quella di operatori che indicano proposte di acquisto a prezzi giudicati troppo bassi dal venditore (al 49,9%).
Nel terzo trimestre il margine di sconto medio dei prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali è risultato invariato rispetto a luglio, al 15,4%, così come il tempo medio di vendita, 8,2 mesi. Infine, la percentuale di acquisti effettuata tramite l’accensione di un mutuo è scesa al 59,6%, dal 64,7 della precedente indagine, per una riduzione, comune a tutte le aree geografiche, ma più accentuata in quelle non urbane.
In ottobre, il saldo percentuale tra giudizi favorevoli e sfavorevoli sulle attese a breve termine, relativamente al mercato di riferimento delle singole agenzie, ha mostrato un recupero, pur rimanendo su valori negativi (-41,6% contro il precedente -53,5%). Il saldo positivo relativo alle attese dei nuovi incarichi a vendere è aumentato a 18,6 punti percentuali, dal 10,2 nella precedente rilevazione, mentre le previsioni sull’andamento dei prezzi nel breve termine sono risultate sostanzialmente invariate sui livelli negativi di luglio: il 70,6% degli operatori si attende una flessione, mentre è trascurabile la quota di coloro che ne prefigurano un incremento.
Inoltre, è aumentata la percentuale delle agenzie che ravvisa nei provvedimenti di tassazione della proprietà immobiliare un’ulteriore causa di debolezza della compravendite (78%, dal 75,6%) e dei prezzi (all’81% per cento dal 77%), mentre si è i ridotta quella di coloro che vi riscontrano uno stimolo agli incarichi a vendere (al 60,4%, dal 63), ed è aumentata la quota di operatori secondo cui l’inasprimento fiscale avrebbe contribuito ad accrescere il numero delle locazioni e degli incarichi a locare (al 56,1% dal 51,4 di luglio).
Le attese a breve sul mercato nazionale, infine, hanno mostrato un recupero. Il saldo percentuale fra attese di miglioramento e di peggioramento nel trimestre corrente si è portato a -53,7 punti (-62,2 in luglio), con una attenuazione più apprezzabile al Centro e nelle aree urbane. Ma il quadro appare meno sfavorevole sugli orizzonti più distanti (prossimi due anni): il saldo negativo tra le attese di miglioramento e di peggioramento si è quasi dimezzato rispetto all’inchiesta precedente, attestandosi a -11,4 punti percentuali (era -22).

Fonte Attico.it

venerdì 16 novembre 2012

Le banche hanno a cuore la nostra salute !?!?!?!?!


«Se vuole il mutuo deve stipulare una polizza vita». Alzino la mano gli aspiranti mutuatari di questo travagliato 2012 – con erogazioni di prestiti ipotecari dimezzate – che non hanno ricevuto questa proposta allo sportello, nelle fasi preliminare di contrattazione del mutuo. Può esser capitato anche di ricevere una proposta per la stipula di una Credit protection insurance (Cpi), che copre il pagamento delle rate in caso di perdita del posto del lavoro, infortunio, eccetera.
È legale o si tratta di un abuso? La risposta esatta, certamente per quanto riguarda le polizze vita (mentre resta qualche dubbio sulle Cpi), è la prima, perché l'articolo 28 del dl 24 gennaio 2012 stabilisce che «gli intermediari, se condizionano l'erogazione del mutuo alla stipula di un'assicurazione sulla vita sono tenuti a sottoporre al cliente almeno due preventivi di due differenti gruppi assicurativi». Come dire, al di là dei due preventivi, che le banche possono condizionare l'erogazione del mutuo alla stipula di un contratto accessorio. Questo, nonostante sul mutuo ci sia già una garanzia ipotecaria. Se l'assicurazione viene posta come obbligatoria questa deve comparire anche nel Taeg (Tasso annuo effettivo globale che comprende gli interessi e tutti gli altri costi). Un punto, però, agevolmente aggirabile. Molti istituti, infatti, pongono l'assicurazione formalmente facoltativa, ma nei fatti ne "consigliano" la stipula nel momento in cui si apprestano a elaborare l'istruttoria, con la verifica sulle condizioni reddituali.
Ma cosa succede se un aspirante mutuatario ha già stipulato precedentemente una polizza vita il cui massimale copre l'importo che il mutuo dovrebbe erogare? È sufficiente la polizza precedente o la banca può chiederne un'altra? Non c'è – a detta degli esperti – una risposta univoca. La banca può accettare una polizza sulla vita precedente, se valuta che l'importo coperto è in linea con quello del mutuo e se reputa la compagnia affidabile. Ma può anche stabilire che non è sufficiente e vincolare l'erogazione del finanziamento a un'altra polizza, più calibrata sull'importo e sulle condizioni del mutuo. Lo stesso dicasi per la polizza incendio e scoppio che la maggior parte delle banche richiede come obbligatoria. Nella prassi, però, quando un mutuatario esibisce una polizza condominiale di questo tipo, gli istituti tendono ad accettarla. Se la polizza sulla vita è fornita dal datore di lavoro (come nel caso posto dal lettore nella scheda in pagina) la banca potrà però avere buon gioco nel rifiutarla, perché se per ogni motivo l'aspirante mutuatario dovesse perdere il posto, anche la polizza potrebbe decadere.
Fonte: Il Sole 24 ore

martedì 13 novembre 2012

Censis: un milione di famiglie cerca casa, pochi riescono a comprare. Li vogliamo aiutare ???


La domanda di casa non manca, ma a comprare davvero ci riescono in pochi. Far ripartire il mercato, agendo su ostacoli come difficile accesso al credito e fisco però si può. E' il quadro che emerge dall'Atlante della domanda immobiliare presentato dal Censis.
Nel 2012, secondo l'istituto di ricerca, sono 907mila le famiglie intenzionate ad acquistare un alloggio: erano 1,4 milioni nel 2001, in pieno ciclo positivo, sono poi scese a circa 1 milione nel 2007, e il consuntivo per il 2011 è stato di 925mila. Nel 2011 le famiglie che sono riuscite a realizzare l'acquisto sono state il 57%, ma quest'anno scenderanno al 46% nei comuni capoluogo. La famiglia italiana, da sempre «cerca-casa» per necessità e vocazione, incontra serie difficoltà nel soddisfare questo elementare bisogno.
E il più complicato accesso a una nuova abitazione costituisce uno dei fattori che in questa fase penalizzano di più il settore edilizio-immobiliare. Esiste, infatti, secondo il Censis, una domanda da parte di famiglie appartenenti prevalentemente al ceto medio che esprimono l'intenzione di acquistare un immobile per uso proprio o dei figli, ma non ci riescono. Fra le grandi città metropolitane la quota più elevata di domanda residenziale delle famiglie si registra a Roma, seguita a pochi decimali da Milano. Più distanziata Napoli. Fra le aree metropolitane ai primi posti Bologna e Torino, seguite da Palermo, Bari e Firenze, poi Catania, Cagliari, Reggio Calabria, Genova, Venezia e Verona. Il rating delle altre città capoluogo vede in testa, quanto a intenzione all'acquisto di una residenza, Parma, Reggio Emilia e Bergamo. Gli acquirenti sono in prevalenza già proprietari (8 su 10), per due terzi sono famiglie con due percettori di reddito, per il 61% del ceto medio, per il 26% della fascia alta di reddito, per il restante 13% a reddito moderato. Per quanto riguarda il tipo d'alloggio, si prevalgono immobili nuovi o ristrutturati, in edifici multipiano, essendo minoritaria la domanda per le più costose case a schiera o individuali. Il 40% richiede un immobile ad alta efficienza energetica (in classe A o B).
«Il sociale dimostra una capacità di resistenza alla crisi anche grazie al continuo aggiornamento dei fattori su cui si è basato lo sviluppo italiano e la casa è certamente un pilastro fondamentale, che meriterebbe più attenzione istituzionale», ha commentato Giuseppe De Rita, presidente del Censis. "Con quasi un milione di famiglie che anche negli anni di crisi cercano una sistemazione abitativa è veramente assurdo che il mercato immobiliare debba rimanere stagnante. È necessario rimuovere i blocchi burocratici, fiscali e finanziari che non valorizzano una tale domanda potenziale", ha detto Giuseppe Roma, direttore generale del Censis.
La casa riflette anche l'emergenza sociale, ad esempio nel campo degli affitti. Fra il 2008 e il 2011 gli sfratti eseguiti sono aumentati del 14,7% (da 24.959 a 28.641), con valori particolarmente elevati in Emilia Romagna (8,5 ogni 10.000 abitanti), Toscana (7,9), Liguria (7,3), Lazio (5,2) e Lombardia (4,7). Ancora più preoccupante è la dinamica dei provvedimenti emessi, aumentati nel triennio del 10%, e di quelli per morosità (da 41.008 a 55.543: +35,4%). L'affitto ‒ e i rischi di precarietà che ne derivano ‒ è connaturato alle condizioni sociali più deboli: a fronte di una media nazionale di famiglie in locazione del 21%, si sale al 35,4% per i monogenitori con un figlio minore e al 72,8% tra le famiglie immigrate. Anche il 15,6% degli anziani ultrasessantacinquenni che vivono da soli sono in affitto. Sempre più precaria e costosa è anche la condizione alloggiativa degli 800mila studenti universitari, per i quali sono disponibili solo 46.800 posti negli studentati pubblici.
FONTE : Il Sole 24 ore.com

martedì 6 novembre 2012

Tutti gli sgravi che riguardano i beni immobiliari... Tu ti scarichi tutto ??


Ecco una sintesi o elenco delle deduzioni e detrazioni per le tasse Irpef da inserire nel 730, dichiarazione dei redditi o anche modello Unico di quest’anno nella misura del 19% o secondo altre modalità sul pagamento delle tasse e che può rispondere alle domande che spesso arrivano da parte dei lettori in merito a dubbi sulla corretta indicazione o sull’esatto risparmio di Irpef.

  • Interessi passivi su mutui (non tutti e non in egual misura) sull’abitazione principale con un massimo di 4.000 euro per coniugi e non in quanto saranno detraibili anche quelli per abitazioni diverse da quella principale purchè accessi prima del 1997 nei limiti di 2.065,83 euro e da portare in detrazione nella isura del 19% seconod le modalità definite nell’articolo di approfondimento;
  • Interessi passivi ed oneri accessori per mutui agrari  e prestiti agrari limitatamente al reddito dichiarato per quei terreni da indicare nel rigo RE 14 da portare in detrazione per il 19%;
  • Detrazione spese provvvigioni agenzie immobiliari o per intermediazione immobiliare (provvigioni agenzie immobiliari). Compensi mediatori immobiliari da portare in detrazione per il 19% che come sostenuto nella circolare n.20 del 2011 potranno essere dedotte pro quota tra coloro che hanno sostenuto la spesa e sempre nel limite di 1.000 euro complessivi avendo cura di integrare la fattura con i nomi del coniuge per esempio nel caso in cui la spesa sia stata sostenuta da entrambi.
  • Oneri per i beni soggetti a regime vincolistico deducibili ai fini Irpef;
  • Canoni di locazione per gli studenti fuori sede da portare in detrazione per il 19%: spese affitto degli studenti universitari fuori sede o dai genitori che li hanno a carico relativamente ad abitazione situate e non meno di 100 km dalla residenza e nel limite di 2.633 euro per studente tanto per i contratti di affitto o locazione quanto quelli di ospitalità, nonché agli atti di assegnazione in godimento o locazione, stipulati con enti per il diritto allo studio, università, collegi universitari legalmente riconosciuti, enti senza fine di lucro e cooperative anche per i familiari a carico e da indicare nel rigo E18 del 730 da portare in detrazione per il 19%
  • Altri oneri individuati annualmente da specifiche diposizioni quali appunto il decreto incentivi per l’acquisto di beni mobili (come lavastoviglie, cucina da libera installazione, cappe, forni elettrici, scaldacqua a pompe di calore,stufe), Acquisto di nuovi immobili ad alta efficienza energetica (Classe A e B), Internet veloce per i giovani, Rimorchi e semirimorchi, Macchine per uso agricolo e industriale macchine agricole, movimento terra, Inverter, motori ad alta efficienza, batterie (da verificare sempre che le norme agevolative siano in vigore nell’anno oggetto di compilazione in quanto la norma di riferimento resta sempre il testo unico delle imposte sui redditi e le norme agevolative che entrano in vigore successivamente e possono essere soggette a scadenza);
  • Interventi di recupero del patrimonio edilizio per il 36% e per il risparmio energetico per il 55%;
  • Interessi passivi relativi a contratti mutuo per l’acquisto dell’unità immobiliare da destinare ad abitazione principale propria o dei familiari, il limite massimo degli interessi passivi, oneri accessori e quote di rivalutazione, fino ad un massimo di 4.000 euro da portare in detrazione per il 19%;
  • Tante altre da approfondire di volta in volta a seconda singole fattispecie.
  • Fonte : http://www.tasse-fisco.com

venerdì 2 novembre 2012